Nel mondo delle acque minerali, da alcuni mesi c’e’ qualcuno che fa parlare di sè, facendo sentire sempre più forte la propria voce: Liquid Death.
Un posizionamento di rottura e un brand coraggioso creato da Mike Cessario pensato come strumento per UCCIDERE LA SETE nato dalla idea di vendere una bevanda sana (acqua) in un pack sano per l’ambiente (alluminio), considerando poi come molte rock star bevano acqua sul palco per combattere la sete di un concerto live ma versata in lattine per trasferire il senso di bevande più …. rock.
Ed è un personaggio rock come Travis Barker a diventare testimonial del brand, con cui realizzare promozioni audaci per l’uso dell’acqua e gli accessori proposti.

Image credit: Liquid Death
“We’re making fun of the s—– corporate marketing that everyone hates,” afferma Cessario in una intervista a NBC “People now spend $10 a month for ad-free services because they have no entertainment value. We’re making fun of marketing with our brand.”
Liquid Death continua coerentemente a farsi gioco delle regole del marketing e dei brand convenzionali anche attraverso l’ultima promozione con cui annuncia la possibilità di vincere un (vero) aereo.

fonte: sito ufficiale della promozione Liquid Death
Acquistando il prodotto e postando la foto di uno scontrino è possibile quindi vincere un vero aereo… ma cosa c’e’ di strano?
Oltre al nome dell’aereo, il tono di voce sempre riconoscibile per la propria irriverenza, si fanno gioco della storica promozione realizzata da Pepsi che culminò in un celeberrimo epic fail.
Nel 1995, Pepsi lanciò una campagna promozionale chiamata “Pepsi Points” negli Stati Uniti. L’idea era semplice: i consumatori potevano raccogliere punti acquistando prodotti Pepsi e scambiarli con vari premi, come t-shirt, giacche in pelle, occhiali da sole, ecc. La promozione era accompagnata da un divertente spot televisivo che mostrava i premi disponibili.
Il caso finì in tribunale e attirò molta attenzione mediatica. La corte federale si pronunciò a favore di Pepsi, dichiarando che nessuna persona ragionevole avrebbe potuto credere che l’azienda stesse realmente offrendo un jet da combattimento militare come premio. La decisione affermò che la pubblicità era chiaramente intesa come uno scherzo e non costituiva un’offerta contrattuale legale.
Quella di Pepsi è una esperienza che ha fatto scuola, spesso citata come emblema di pubblicità ingannevole e nelle discussioni in tema di diritto contrattuale, divenuta persino oggetto di un documentario Netflix (Where is my jet?)
Certamente l’esperienza Pepsi permette di sottolineare come:
- Chiarezza nella comunicazione:
- le aziende devono essere molto chiare nelle loro promozioni per evitare malintesi e potenziali controversie legali.
- Pubblicità umoristica:
- anche se l’umorismo può essere efficace nella pubblicità, deve essere utilizzato con cautela, assicurandosi che gli spettatori comprendano chiaramente quando si tratta di una battuta.
- Regole e termini:
- è importante che le regole delle promozioni siano ben definite e comunicate in modo da evitare interpretazioni errate.
Vincere in aereo quindi non è uno scherzo, ma la promozione…. forse si.
Fonti:
Forbes: la storia di Mike Cessario
NBC: Liquid death a billion dollar business
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