Nelle pagine di Parliamo di marketing ho avuto il piacere di parlare con Marco Leonzi (Brand Manager Amaro Montenegro) e Daniele De Angelis (Marketing Manager Core Brands Spirits Gruppo Montenegro) del ruolo del sound branding. Durante l'intervista è emerso come esso sia oggi un elemento chiave di un brand, agevolandone l'identificazione e la memorabilità, in un mondo in cui l'attenzione del cliente è sempre più limitata e ambita da un numero crescente di media.
Il recente articolo di Forbes induce un ulteriore elemento di riflessione, su come il suono non sia solo uno strumento di identificazione del brand, ma una parte integrante della esperienza del cliente. A pensarci, come accade nei podcast, in cui la voce che vi accompagna è parte fondamentale dell'esperienza.
Il tema in particolare è legato alle auto mobili e al loro suono, e quanto questo sia parte integrante della loro esperienza (chiudete gli occhi e provate ad ascoltare ).
Le auto sportive elettriche, questo è il tasto dolente, non fanno rumore se non qualche rumore legato all'aerodinamica, ai pneumatici sull'asfalto o la trasmissione elettrica. Un effetto molto lontano dal rombo di un motore che è tanto parte del suo brand e dell'esperienza di chi si mette alla guida.
Per questo molti brand sono corsi ai riparti con lo sviluppo di suoni digitali che possano creare una vera e propria nuova esperienza per il guidatore e i passeggeri distintiva nella loro unicità, per la casa di Maranello il suono del motore (di cui i suoi fan discutono) ha un ruolo assolutamente centrale, la cui esaltazione è al centro dello sviluppo stesso della macchina.
Il prossimo lancio della prima Ferrari totalmente elettrica (previsto per il 2025) pone quindi il tema di come mantenere tale centralità nell'esperienza di prodotto.
Dovrà essere l'auto elettrica più rumorosa di tutte?
fonte: Forbes
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