Come raccontare un supermercato? Come differenziare un atto quasi quotidiano, in un mondo cosi segnato dalle preoccupazioni economiche e ispirato a logiche razionali di attenzione al prezzo?
Con le emozioni.
Ce lo ha insegnato decenni fa l'agenzia Foote Cone Bending con la sua celebre matrice e la sua classificazioni dei comportamenti e sviluppo degli atteggiamenti delle persone in base al livello di coinvolgimento verso l'atto d'acquisto e la sua natura, più tesa alla ricerca di soluzioni di un problema o di miglioramento del proprio stato.
Secondo questa logica, la possibilità di differenziare un atto come la spesa, per lo più a basso coinvolgimento e caratterizzato da logiche razionali di confronto di prezzo, in un mondo scandito da una inflazione elevata e ridotto potere d'acquisto, ricade nella ricerca di una offerta arricchita di valore emozionale e simbolico.
In un mondo come quello odierno, in cui occorre essere scelti in un mondo di scelte, la costruzione di un legame emozionale con il proprio pubblico da parte di una impresa rappresenta una scelta pressochè irrinunciabile, rendendosi anche portatori di un sistema di valori in cui il pubblico stesso possa riconoscersi e, attraverso tale riconoscimento, decidere di scegliere l'impresa stessa.
E' di ieri l'uscita del nuovo spot di Esselunga che rappresenta un esempio di come comunicare un Supermercato con un forte... fortissimo impatto emozionale.
"La campagna vuole mettere in luce l’importanza della spesa che non è solo un atto d’acquisto, ma ha un valore simbolico molto più ampio - ha spiegato Roberto Selva, chief marketing & customer officer di Esselunga -. Per ogni prodotto che mettiamo nel carrello c’è un significato più profondo di quello che siamo abituati a pensare. Esselunga, che è sinonimo di qualità e convenienza, lo sa: non c’è una spesa che non sia importante. Ed è per questo che ci impegniamo a offrire sempre il meglio ai nostri clienti". (fonte: Milanotoday)
L'emozione è certamente presente e colpisce al cuore.
C'e' da chiedersi però quanto il proprio target di pubblico possa apprezzare tale scelta. Un tema vissuto dalle persone nella migliore delle ipotesi con grande sofferenza e, in più, la prospettiva proposta dallo spot, ovvero la visione dei bambini, rischia di suscitare sentimenti contrastanti nel target cosi numeroso dei genitori divorziati che frequentano le corsie del retailer milanese.
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