Un po' di Maneskin fa bene all'equity

 Sono saliti ieri sul palco di San Remo, per ricordare a tutti che in 11 mesi, con molto impegno, moltissimo talento e la libertà di esprimere sè stessi, la vita può cambiare.

Bravissimi i Maneskin.... (detto con la convinzione di chi li aveva apprezzati già al primo casting di X factor).

Gli ultimi 11 mesi hanno certamente visto protagonisti questi 4 ragazzi romani sulla scena internazionale, portando alla ribalta una nuova Italia che vince a ritmo di rock sovvertendo pronostici e contribuendo a costruire una nuova immagine della nostra nazione. Ovviamente, ai successi dei Maneskin si sono aggiunti gli straordinari successi olimpici, le vittorie della nazionale e tutto quello che in questi mesi si potesse vincere. Una annata straordinaria. Una annata che ha raccontato al mondo una Italia nuova, talentuosa, vincente, che arriva prima, che salta più in alto dando lezioni di fair play  (non così diffuse) che il mondo aveva forse bisogno di conoscere o di riscoprire.

Bravissimi quindi tutti coloro i quali hanno raccontato al mondo questa Italia. 

Ma cosa c'entra con l'equity? 

Il concetto di equity racconta la marca come una parola potente... una parola che, con la sua presenza,  è in grado di modificare il comportamento delle persone grazie all'impatto che essa genera sul percepito delle persone stesse. Tale potere si acquista essendo prima di tutto noti e, quindi, attraverso la presenza di una serie di associazioni nella mente del pubblico, capaci di generare una immagine positiva e fondata su valori rilevanti. Tali associazioni nascono ovviamente da ciò che l'emittente mette in campo e, in modo sempre più rilevante, anche da ciò che la società che vive il nostro brand dice, crea e condivide attorno al nostro brand.  Tale immagine è in grado di incidere in modo importante sulla qualità percepita del brand stesso. 

I Maneskin (insieme a tutti gli altri successi italiani, non ultimo la gestione del Covid) hanno rappresentato quindi l'occasione di creare nella mente del mondo (o di una parte di esso) una nuova associazione rispetto al brand Italia, rinnovandone la percezione anche a scapito di stereotipi consolidati. 

Si tratta di una evidenza che è stata anche misurata e certificata nel Brand Finance Nation Brands 2021, il cui managing director afferma: 

 "L’immagine e la reputazione di una nazione influenzano anche gli investimenti esteri e le scelte di acquisto dei consumatori. Infatti, tanto quanto i consumatori si fanno influenzare da caratteristiche razionali ed emozionali di un brand commerciale, lo stesso accade con i brand nazione. Facilmente la scelta di una marca di abbigliamento o di un prodotto di meccanica di precisione è influenzata dall’immagine della nazione di origine. Molto simile è anche il processo che compiono gli investitori quando cercano di farsi un’immagine corretta del Paese nel quale è meglio avviare un’attività".





Markup: Draghi e i Maneskin e il brand Italia torna a volare

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