Il troppo amore può fare male? (la lezione di Renatino)


In questi giorni tutti parlano di Renatino.... il povero Renatino costretto a lavorare senza sosta per la produzione di una eccellenza italiana quale il Parmigiano Reggiano.

Il povero Renatino, destinatario delle domande di un gruppo di giovani in visita al caseificio che lo osservano incuriositi e increduli per la sua dedizione al prodotto, fonte di felicità nonostante non abbia mai visto il mare. 

Facile prevedere oggi la reazione del mondo mediatico  su quello che è stato univocamente considerato uno scivolone del Consorzio che, accusato di incitare allo sfruttamento del lavoratore, si è affrettato a difendere la passione dei propri casari e la volontà di modificare il contenuto della comunicazione stessa. 



La rete, che ha dinamiche molto diverse dal mondo cinematografico e televisivo, ha fatto registrare una crescita importante delle conversazioni legate al Parmigiano Reggiano, con un sentiment sorprendentemente negativo per un prodotto universalmente amato. Non sono mancate, in questa ondata di polemiche, le reazioni divertite di protagonisti dell'instant marketing quali Ceres, così come gli interventi divertiti di grandi comici in prima serata.



E' stato uno scivolone? Indubbiamente. Questo non si può negare. 

Tra le varie analisi che si possono leggere in questi giorni, avendo avuto il privilegio di conoscere il management coinvolto in questa operazione, mi piace pensare si tratti probabilmente di un eccesso di amore verso il prodotto. A volte l'eccesso d'amore, che è innegabile in tutti coloro i quali hanno il compito di gestire questo gioiello nazionale, può offuscare la vista sulla necessità di trasferire i propri messaggi in un ambiente che negli ultimi tempi è davvero cambiato. 

Se è vero che la lavorazione del prodotto avviene realmente 365 giorni all'anno, il racconto dell'amore e la dedizione verso il prodotto deve avvenire nella consapevolezza che il mondo della rete non perdona nessuna ombra...  e stupisce pensare che nessuno nei team di lavoro abbia realizzato come la scelta di un gruppo di ragazzi borghesi, dal profilo internazionale, che interrogano il povero Renatino, sorridente nel dichiarare il suo pressochè totale sfruttamento, non avrebbe rappresentato una grande minaccia alla reputazione del brand.  

La lezione di Renatino: L'eccesso di amore verso il proprio prodotto rischia a volte di rendere ciechi rispetto ai mutamenti dell'ambiente ed i cambiamenti culturali che possono minare la lettura del valore in ogni proposta. 



La risposta dell'azienda

Maurizio Crozza e Renatino

L'analisi di Annamaria Testa

L'instant marketing di Ceres


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