Tra moda e oriente: questione di cultura

 E' di qualche giorno fa la notizia di come la campagna di Valentino per il lancio della collezione Japan primavera estate 2021  abbia sollevato indignate reazioni, per una importante violazione della cultura del sol levante. 

Le immagini ritraggono una modella che cammina calpestando un tradizionale OBI (la tipica cintura indossata nei kimono giapponesi) ovvero una modella che indossa le scarpe camminando all'interno di una casa. Entrambe le situazioni rappresentano una importante violazione della cultura giapponese, che ha scatenato indignate reazioni sui social contro la Maison. 

Non è la prima volta che un importante brand italiano della moda cade in errore evidenziando una non profonda conoscenza della cultura del paese in cui si accinge a comunicare: solo 3 anni fa D&G generarono una reazione violenta del popolo cinese per gli spot giudicati offensivi lanciati in occasione del grande evento previsto a novembre sul territorio cinese. La reazione fu estremamente violenta con l'esclusione dagli scaffali dei punti vendita cinesi e, in poche ore, dai principali 8 siti di Ecommerce del lusso cinesi.  In quel caso, l'intervento in prima persona di Stefano Gabbana poi ripreso dal profilo Instagram  Diet Prada incendiò una settimana del novembre cinese che ha poi lasciato importanti ripercussioni sul bilancio dell'azienda. 

In questo caso, sono arrivate immediate le scuse della Maison che ha immediatamente cancellando la campagna e con l'auspicio di «Trasformare questa occasione in un potente momento di approfondimento per il marchio e la sua comunità».

Una manifestazione di consapevolezza che si può ipotizzare premierà la Maison che dimostra una efficace gestione di questa crisi. 
















Sito:

La crisi D&G 

La battaglia legale D&G e Diet Prada

Le fotografie di Valentino fanno infuriare il Giappone

Le scuse della Maison

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